Il significato delle arti visive nei simboli dell’Alchimia
Proposta di laboratorio creativo in collaborazione con
Prendendo spunto dai precedenti incontri sulla figura del principe Raimondo di Sangro e della Cappella Sansevero intrattenuti all’Accademia di Belle Arti di Catania, al Liceo artistico “Felice Faccio” di Castellamonte e a DAMANHUR – Crea (Torino) il nuovo appuntamento proposto mira ad un approfondimento dei temi connessi al simbolismo esoterico nelle Arti visive.
Tra le fonti interessanti per una comprensione dell’Iconologia nell’Arte, si propone stavolta, spunti derivati dalla ricchissima Galleria Giustiniani. Dell’inesauribile collezione a corredo delle sontuose dimore del marchese Vincenzo Giustiniani si prendono in esame alcune sculture della Villa a Bassano di Sutri (oggi Bassano Romano in provincia di Viterbo).
Il progressivo, vergognoso degrado di questo straordinario sito risulta tanto più evidente se solo si confronti l’attuale, colpevole stato di abbandono, con le sequenze girate nel 1959 da Federico Fellini che prescelse questa location per La dolce vita.
Paradossalmente, al grido di indignazione di sensibili uomini di cultura e all’accorato appello di Giovanni Becatti – direttore degli scavi alla Soprintendenza di Ostia dal 1947 al 1950 –, è seguito fin dal 1957 una recrudescenza delle razzie perpetrate da predatori senza scrupolo ai danni del patrimonio artistico.
Proprio il gruppo scultoreo che inviamo in foto al liceo, riproducente le due divinità di Esculapio e di sua figlia Igea accanto ad "un gladiatore che ammazza il leone", è stato al centro di un’avvincente avventura poliziesca per il recupero dei frammenti smembrati sopravvissuti allo scempio, miracolosamente ritrovati a Malibu dal nucleo dei Carabinieri a tutela del Patrimonio artistico, nel Paul Getty Museum.
Apprendiamo dalla stampa che a breve saranno avviati i lavori di restauro nell’ambito di un progetto sicuramente ancora contenuto e parziale, in ragione delle sconfinate proporzioni della Villa Giustiniani Odescalchi di Bassano.
Nella finalità di contribuire a recuperare l’immagine originaria rispettosa degli autentici significati che muovevano il programma culturale del marchese Giustiniani, risulterebbe di sicura ricaduta formativa proporre agli allievi una libera rielaborazione grafica o piuttosto, plastica, del gruppo scultoreo in oggetto.
L’elaborato – disegno oppure bozzetto in terracotta o altro – sarà parte integrante di una mostra multimediale che andrà riproposta nelle 3 sedi prescelte dal nostro progetto di scambio culturale tra rappresentativi istituti scolastici del Paese:
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Il Liceo classico “Ennio Quirino Visconti” fu istituito nel 1870 ed è il più antico della capitale. Occupa una parte del complesso del Collegio Romano, fondato nel XVI sec. ove il principe di Sansevero ha studiato negli anni dal 1719 al 30.
Anni sicuramente decisivi per la formazione del suo versatile genio scientifico, letterario ed artistico, tra le cui importanti testimonianze, abbiamo voluto ricordare in particolare la famosa Cappella Sansevero a Napoli, prezioso scrigno della scultura del ‘700.
Materiale per il Prof. Vincenzo Melucci (Scarica)
Facendo seguito alle precedenti manifestazioni in collaborazione con l’Accademia di Catania – oggetto di un’originale tesi di laurea di un’allieva delle Belle Arti sulla segreta iconologia della Cappella Sansevero – il workshop intende dar promuovere un laboratorio creativo finalizzato a sviluppare il tema dei rapporti tra il linguaggio dell’Arte e il simbolismo della tradizione esoterica.
L’attività sarà distribuita nell’arco di 2 giorni e articolata in due sessioni.
Il programma prevede, infatti, nella mattinata la presentazione multimediale dei temi di studio preceduta da una breve introduzione alle finalità del progetto di gemellaggio culturale con i due Licei di Roma e di Castellamonte (Torino).
Onde favorire il conseguente dibattito con i giovani dell’Accademia, saranno messi a loro disposizione materiali di approfondimento realizzati dai ricercatori del Laboratorio Ermetico di Napoli “Opus minimum” pubblicati dall’omonima rivista.
Nella sessione pomeridiana gli studenti daranno vita ad un laboratorio creativo orientato a sperimentare attraverso la reinvenzione dell’immagine, una personale rivisitazione del significato delle arti visive indagato dalle discipline che ne studiano il loro segreto simbolismo ermetico.